Settimana a Sifnos

13 Mag Nessun commento Stefano Vicini La nostra Sifnos

La settimana che ho passato a Sifnos, estate 2015
Non so perché lo scorso luglio avessi scelto d’andare proprio a Sifnos: viaggiando da sola e amando le isole greche piccole, di cui ne giro ogni estate almeno tre, ne cercavo una del tutto nuova in cui avere anche un punto di riferimento, discreto ma presente. Avendo anche un lavoro emotivamente coinvolgente, avrei desiderato calmare un po’ il ritmo interno, rinnovandomi: si vede che dovevo aver fortuna, perché è così che ho incontrato SlowSifnos. Già il termine lento mi pareva l’agognato miraggio, ma la sorpresa più bella è stata che le promesse sono state mantenute: Stefano e Giuliana  sono persone di grande discrezione e al tempo stesso presenti, molto gentili e appassionate della Grecia in maniera sana e rispettosa, ed è così che cercano di aiutare anche gli altri ad essere, nell’isola che loro amano particolarmente.
La settimana che ho passato a Sifnos ha avuto un sapore di magica scoperta: Sifnos ha spiagge splendide e accessibili e i collegamenti sono resi possibili da un autobus che, lento ma preciso, permette di viaggiare e con tranquillità dappertutto. Per chi come me ama le Chiese da raggiungere e visitare nel silenzio della campagna non potrà non godersi l’interno di Sifnos. Posso solo augurare di aver miglior senso d’orientamento. Io ho fatto un unico giro, ma che giro… partita dalla casa della mia splendida insegnante di greco (e ottima persona) Maria,  con un pezzo di pane della domenica, mi sono letteralmente persa nelle campagne e per tre ore e mezza ho girovagato da una chiesetta all’altra, sperando di reperire una via d’uscita, che regolarmente ho trovato (è il bello delle isole piccole, da qualche parte si arriva sempre), fermandomi doverosamente nell’ultima cappella sopra Kastro, a ringraziare per non aver incontrato serpenti nonostante indossassi le infradito: sconsiglio a chiunque di esser tanto incoscienti. Arrampicatami poi quasi a quattro zampe per la stanchezza e l’emozione allo splendido bar sopra la curva della fermata del bus per rifarmi dei liquidi perduti, ho potuto riflettere per un’ora sulla storica bellezza dell’interno dell’isola, il silenzio arcaico che avevo cercato da tanto e la bontà del Dio che mi aveva protetto non solo dai serpenti, ma anche dai rovi che attraversano i sentieri.

 

Francesca, luglio 2015

Print Friendly, PDF & Email