6 GENNAIO: LA FESTA DELLA THEOFANIA

6 Gen Nessun commento Stefano Vicini Primo piano, Tradizioni

Il 6 gennaio in Grecia è la festa della “Theofània” (Θεοφάνεια) ed è una delle più grandi feste della Chiesa Ortodossa.
E’ una festa molto antica, risalente al secondo secolo dopo Cristo.
Ricorda l’apparizione della Santa Trinità durante il battesimo di Gesù nel fiume Giordano da parte di S.Giovanni Battista.
Proprio per ricordare il battesimo e l’immersione di Gesù nel Giordano, il giorno della Theofània si svolge in tutta la Grecia una particolare funzione religiosa in riva al mare durante la quale viene benedetta una croce che poi viene gettata nel mare.
Alcuni coraggiosi volontari si gettano nel mare, spesso molto freddo vista la stagione, per prendere la croce. Chi riesce a prenderla la bacia e la riporta a riva.
Si chiama anche Festa delle Luci (Εορτή των Φώτων o Φωτά).
Sul perché di questo nome ci sono diverse interpretazioni: c’è chi dice perché Gesù Cristo è venuto a illuminare il mondo e c’è invece chi fa derivare il nome dal fatto che i primi cristiani aspettavano tutta la notte con le lampade accese la venuta della luce del giorno della festa del battesimo.
In questo giorno quindi si festeggiano quanti si chiamano Fotinì e Fotis, mentre il giorno dopo, il 7 gennaio si festeggia Giovanni, in onore di S. Giovanni Battista che battezzò Gesù. Mentre il 5 gennaio, sempre in ricordo del battesimo di Gesù, vengono benedette le case con aspersione di acqua santa.

A Sifnos ogni anno si festeggia la Theofània svolgendo, in ore diverse, le rituali funzioni religiose con il conseguente tuffo in mare nei diversi approdi dell’isola: Kamares, Vathy, Platis Ghialos, Cheronissos.
Anche in questa occasione , come accade anche per i tradizionali “panighiri” di Sifnos, l’aspetto religioso si accompagna all’aspetto conviviale. Così dopo la cerimonia religiosa che culmina con la croce nel mare il pope officiante taglia la vassilopita, il dolce tradizionale di capodanno, che viene distribuito ai presenti, si brinda con vino e tzipouro (la grappa locale) e si rinnovano gli auguri per il nuovo anno.

 

 

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